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Leadership e soft skills

Come riconoscerle ed implementarle ponendole alla base del tailoring manageriale

La disciplina del Project Management, applicabile a tutti i settori di attività, è finalizzata al conseguimento di uno sviluppo sempre più sostenibile, raggiungibile non soltanto applicando correttamente le “best practice” che ogni manuale di Management propone, quanto piuttosto affinando le capacità di leadership ed il tailoring di ciascun responsabile di progetto.
E’ pertanto necessario:

  • Educare alla “crescita professionale” non soltanto badando alle hard skills ma affinando le competenze trasversali secondo i principi del sapere (conoscenza della regola – Best Practice e Teorie del management), saper essere (la parte empatica, emotiva, interiore che un leader deve possedere per relazionarsi - Leadership), saper fare (conoscenza della tecnica applicata alla best practice per raggiungere gli obiettivi di progetto - Tailoring);
  • sviluppare una giusta leadership (“gentile” per ogni stile di leadership, non soltanto competitiva, per raggiungere gli obiettivi sempre più lungimiranti)

Per tutto ciò, tre sono i punti chiave da proporre e riguarderanno:

  1. l’analisi di quali sono le migliori soft skills che un manager deve possedere (tra le principali, saranno brevemente discusse: ascolto attivo, intelligenza emotiva, time management, delegare, comunicazione efficace, uso di “feedback communication”, gestione dei conflitti, etica);
  2. definire come poter sviluppare le migliori soft skills (attraverso una breve analisi e discussione di casi concreti, saranno forniti spunti di riflessione relativi ad argomenti quali: saper riconoscere il proprio stile di leadership; modalità di accrescere una comprensione condivisa; come attuare la filosofia manageriale del change management e del people development; come favorire la creazione di team ad alte prestazioni attraverso l’abbandono di comportamenti inefficaci e la diffusione di una responsabilità condivisa, in cui ogni contributo è importante; l’uso del “feedback” positivo; comunicazione chiara e motivante).
  3. Individuare il “tailoring” per massimizzare l’efficacia e l’efficienza del progetto (poiché ogni progetto è unico, sarà focalizzata l’attenzione: alla prioritaria attitudine della flessibilità per trovare la soluzione giusta in base alle necessità; all’importante personalizzazione di una metodologia il cui risultato diviene un modello di gestione specifico per il progetto, in grado di considerare tutti gli aspetti peculiari quali obiettivi, dimensione, complessità, durata e contesto organizzativo; potenziali rischi derivanti da un uso improprio di questo concetto e raccomandazioni pratiche per i project manager, su come bilanciare efficacemente i benefici del tailoring con i rischi associati).

Relatrice: Elisabetta Roviglioni