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Io, Project Manager di un team (davvero) virtuale

Intervento inedito e sperimentale, che nasce da un progetto reale e da una provocazione concettuale: cosa accade se un Project Manager gestisce un intero progetto con un team composto non da esseri umani, ma da intelligenze artificiali configurate per interpretare ruoli professionali distinti?

Nel mio caso, il progetto è lo sviluppo di una applicazione software a supporto della gestione di progetto con enfasi particolare sul risk management. Ho ricoperto il ruolo di PM e ho gestito un team “virtuale” così composto:

  • 1 Analista Funzionale (ChatGPT – OpenAI)
  • 1 Progettista Tecnico (Claude Anthropic)
  • 1 Esperto UI/UX (Claude + prompt mirati su design system)
  • 3 Sviluppatori (ChatGPT, Claude Code e DeepSeek in sinergia)

Ciascuna AI è stata configurata per agire secondo una specifica figura professionale, producendo input poi utilizzati da un altro “collega AI”.

Ad esempio, l’AI analista funzionale ha redatto i requisiti utente, sulla base dei quali l'AI progettista tecnico ha prodotto le specifiche implementative, mentre l'AI l’esperta di UI ha progettato i wireframe e lo stile. Le AI sviluppatori hanno infine implementato i moduli, completando un ciclo completo in architettura “macchina-macchina”, con me come orchestratore e validatore umano.

Sarà uno speech pensato per aprire una riflessione sull’evoluzione della figura del Project Manager, su come cambia la leadership quando il team non è umano, e su cosa significa davvero "virtuale" nel nostro mestiere, oggi.

Relatore: Marco Caressa